La mafia mi fa un baffo. Non è un’eco alle parole di Vincent Cassel sul doppiaggio in Italia, ma il titolo di un film di cui Riccardo Garrone firma la regia,nel 1974. Moltissimi i suoi ruoli d’attore che non scordiamo nella sua lunga carriera, per certo non possiamo dimenticare il geometra Calboni in Fantozzi e San Pietro nella nota pubblicità del caffè Lavazza.
Immaginate la stessa potenza della sua voce al servizio del doppiaggio.
Riccardo Garrone, classe 1926: stesso anno in cui nacque il cinema sonoro, sviluppandosi nei tre anni successivi segnando la fine dell’epoca del cinema muto. Le grandi case di produzione statunitensi, tra cui, Warner, MGM, Paramount, si orchestrarono, al tempo, per superare lo scoglio della lingua anglofona alla conquista di una fetta di pubblico in territorio europeo. Già da allora l’ Italia era il paese dove il doppiaggio era maggiormente in uso , dove esiste, fin da allora, una lunga e consolidata tradizione nel “dare la voce” col più alto grado di specializzazione, tanto da farne non solo un mestiere, ma un’arte.
Riccardo Garrone:rispettabile, gentiluomo, un nome,un volto,una voce. Se ne è andato a novant’anni , di cui almeno sessanta spesi in una lunga carriera. Per i più piccini è la voce dell’orso giocattolo Lotso in Toy Story 3; per i più grandicelli un interprete di prosa in Rai, in sceneggiati e serie televisive molto seguite, attore sul grande schermo per Fellini, Germi, Monicelli, Risi, Loy, Scola, Tognazzi, Corbucci, Lattuada, Vanzina, C.De Sica, e altri ancora.
Non fu l’unico grande attore a cimentarsi nel doppiaggio. Un testo bisogna non solo leggerlo ma interpretarlo, una parola non bisogna solo dirla ma intonarla, una buona dizione, una buona preparazione, l’espressività della voce in sintonia con quante accade sullo schermo stando nei movimenti labiali rende un doppiaggio un buon doppiaggio, che nonostante tutto cerca di essere fedele il più possibile all’originale
Cosa si cela dietro la V.O.C.E. ? Versatilità. Originalità. Carattere. Espressività.