Voci nell'Ombra - Festival Internazionale del Doppiaggio Ventitreesima edizione

LA DIREZIONE

La presentazione della Ventitreesima edizione a cura di Tiziana Voarino

I colori del doppiaggio e del nostro festival

Avete presente le imprese di Maverick nell’ultimo Top Gun?  Anche noi a volte pensiamo di non farcela, ma con soluzioni determinate troviamo il modo di risalire e dare alla cloche di guida la direzione e la forza necessaria.  La rinnovata veste grafica ci immerge nel mare all’alba a simboleggiare la forza e l’energia che questa grande risorsa ci trasmette ogni giorno e la bellezza del nostro territorio che promuoviamo da sempre: colori e i riflessi che tolgono il fiato, che fanno battere il cuore e spalancare gli occhi, verso nuove emozioni e nuovi orizzonti.

Non è retorica, è davvero così!

Possiamo contare sull’originalità dell’idea e del format perché sono ventitré anni, e ancora oltre, che il nostro Festival è nato: cresce e si evolve senza paure, getta semi, con attenzione e con cura, senza presunzione e senza denigrare, portando avanti il messaggio dell’eccellenza, della qualità, della crescita, del miglioramento, dell’accessibilità, dell’oggettività, puntando su una grande rete di collaborazioni. Sono circa centoventi per la ventitreesima edizione. Il Festival è portavoce, volano, luogo di scambio e di sinergie tra il territorio, il nazionale e l’internazionale.   Voci nell’Ombra è un Festival che promuove e valorizza il cinema, la televisione, i prodotti di animazione e gli altri audiovisivi come i videogiochi, gli spot pubblicitari fino alle voci della radio, dei podcast, delle audionarrazioni, delle forme che sposano teatro e radio, il doppiaggio e la trasposizione multimediale.  Multidisciplinare e multilivello da sempre: premia la contaminazione e l’interazione e lo fa per davvero e seriamente. Cesella con i suoi approfondimenti sulla cultura, sul linguaggio, sulla traduzione e sull’adattamento linguistico e culturale, il suo spessore e la sua missione. Persevera, fin dall’origine, nel non dimenticare mai il sociale con le varie cause che appoggia e ha appoggiato. 

Le parole sono fondamentali per l’essere umano, ancora di più in questi tempi attuali difficili, complessi, disgreganti e alienanti. Le parole vivono e brillano mediante la voce. La voce è il nostro focus. Sono le voci delle stelle del doppiaggio italiano a essere premiate, a avere la ribalta nelle location più spettacolari della Liguria.  Un festival di cinema e dell’audiovisivo unico con un’attenzione per la voce e il sonoro che viene da lontano. E come dice Elvis nel film di Baz Luhrmann “non è un concerto nostalgico. Faremo qualcosa di diverso.”

Tiziana Voarino – Direzione

La presentazione della Ventiduesima edizione a cura di Tiziana Voarino

La colonna sonora della ventunesima edizione è una musica di conquista. Se la Reverenda Madre di “Dune”, per citare uno dei film più spettacolari del 2021, ci chiedesse: “Sogni spesso cose che accadono come le hai sognate?”, dovremmo rispondere che il nostro sogno di Festival ce lo stiamo conquistando giorno per giorno, pezzo per pezzo, persona per persona, ancora reinventandoci e rinnovandoci. Apprezziamo moltissimo che Palazzo Ducale ci accolga nella sua magnifica Sala del Maggior Consiglio per aggiungere alle nostre magistrali “voci italiane” la magia della storia e dell’arte, ampliando il potere di una Serata d’Onore sempre unica ed evocativa. Siamo orgogliosi, anche in questa edizione, di poter portare avanti con noi verso un futuro che speriamo più sereno e meno difficoltoso, una fitta rete di collaborazioni, oltre cento. In tempi complessi proprio le interazioni e i sodalizi fanno la differenza. Ci sentiamo di ringraziare dal profondo del nostro cuore tutti coloro che ci hanno permesso di arrivare fino qui, che siano ancora con noi o no.

Manteniamo la via intrapresa con la campagna #pervedereadocchichiusi puntando sull’accessibilità. Continuiamo ad affidarci agli approfondimenti, alla forza della cultura e dei nostri patrimoni, alla genuinità e all’imparzialità.

La ventiduesima edizione del Festival sarà dedicata a un’amica, a una grande attrice e doppiatrice, il cui sorriso parlava più di mille parole: Ludovica Modugno

Tiziana Voarino – Direzione

La presentazione della Ventunesima edizione a cura di Tiziana Voarino

Per un festival abituato ad andare, citando il nostro conterraneo De André, “in direzione ostinata e contraria” alle molte difficoltà di un percorso complesso e di tempi restrittivi per le attività culturali, è una grande soddisfazione riuscire a proporre la ventunesima edizione 2020/21 del Festival Internazionale del Doppiaggio Voci nell’Ombra che si svolgerà dal 24 al 27 febbraio sui   canali social e sul sito dello stesso.

Dopo un ventennale indimenticabile celebrato con il lancio nella culla del cinema, alla Mostra Internazionale di Venezia, alle Giornate degli Autori, avendo anche consegnato premi a doppiatori del calibro di Luca Ward, Rodolfo Bianchi, Roberto Chevalier e Niseem Onorato, ci si è imbarcati nell’ardua impresa di questa edizione. Abbiamo dovuto rimodulare la proposta con un palinsesto on line, riadattando il format e la comunicazione. Canali social e sito sono diventati fondamentali.  Obbligati a scelte complesse per potenziare e semplificare le dinamiche del palinsesto proposto, senza snaturare l’essenza della manifestazione, e la regia nelle messe in onda o dirette. Il periodo per la selezione dei premi è stato stabilito dalla conclusione del periodo di riferimento dell’edizione precedente, ossia inizio agosto 2019, fine alla fine del 2020.

Nel frattempo nel 2020 con la pubblicazione del mio libro Doppiaggio & Doppiaggi abbiamo cercato di mantenere viva l’attenzione – non son più voci nell’ombra – caso mai sulle stelle del doppiaggio italiano come potete ben vedere nella nostra grafica.

Per lo scorso ventennale abbiamo lanciato la campagna #pervedereadocchichiusi incentivando e promuovendo anche l’accessibilità e l’inclusione nella fruizione dei film e degli audiovisivi tutti.  Siamo orgogliosi in questa ventunesima edizione di potenziare il messaggio e salire un gradino più concreto di questa lunga scala ancora da percorrere.

Con qualche buona novità come il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, le conferme dei sostenitori SIAE, NUOVO IMAIE, Fondazione De Mari, Quidam e  Genova Città dei Festival, quest’ultima insieme alla collaborazione di Palazzo Ducale e de Lasettimanale di fotografia di Genova per Dietro lo schermo, dedicato alle professioni meno note del cinema e della televisione, ci siamo messi alla prova con pazienza, inventiva e coraggio.  Speriamo di   compensare alla mancanza della parte emozionale e di spettacolo che arriva dal palcoscenico proponendo approfondimenti interessanti. Ci auguriamo che i settori a cui sono dedicati i premi apprezzino la sfida da noi accolta per far continuare a parlare di qualità e di   queste professioni del settore postproduzione e trasposizione multimediale, che hanno insite nella loro matrice arte, tecnica e tenacia.

Tiziana Voarino – Direzione

La presentazione della Ventesima edizione a cura di Tiziana Voarino

“Non dovremmo essere qui. Non dovremmo esserci più.” Dedizione, spirito di sacrificio e volontà si sono sommati nella prospettiva di un’unica visione possibile: esserci, invece, con un Festival cresciuto, ampliato, organico, con un sito riorganizzato e un logo vestito di nuova grafica, in una grintosa vena di ventennale. Un Festival che sarebbe dovuto scomparire con i suoi ideatori. Un’operazione di rilancio oculata, invece, basata su investimenti personali, ampia inventiva e risoluzione, si è trasformata nella bacchetta magica più straordinaria.

Siamo qui a celebrare il Ventennale, con un lancio alla Mostra del Cinema di Venezia, in collaborazione con le Giornate degli Autori. Venti edizioni di un Festival davvero unico, capace di segnare la storia del cinema, spartiacque che ha portato le luci della ribalta nel buio delle sale di doppiaggio e ha contribuito a far scoprire chi sono le “voci nell’ombra” delle star di Hollywood, le controfigure sonore italiane. Prima di Voci nell’Ombra solo i Nastri d’Argento riconoscevano i meriti dei doppiatori, seppur non fossero tra le principali categorie. E Voci nell’Ombra divenne il premio dei doppiatori, con una giuria di critici, giornalisti ed esperti, all’insegna dello spessore, dello studio, dell’approfondimento culturale, delle testimonianze, della volontà di insignire le eccellenze di un’arte italiana tutta da preservare, di premiare quella componente attoriale che solo alcune voci hanno saputo esprimere e trasferire nel nostro bagaglio audiovisivo assorbito fin da piccoli, bagaglio che ci ha accompagnati nel nostro divenire adulti.

Ho visto nascere il Festival, ed è stata una genesi così poetica, cinematografica e irripetibile sulla rena di Varigotti: il Premio Renato Castellani dedicato all’omonimo regista ligure. Quell’evento incise nella mia memoria immagini in bianco e nero, tra il rumore delle onde, nel riquadro del borgo saraceno, sotto una pioggerellina pregna d’immaginario filmico. Ed è lì che mi sentii legittimata, per chi non lo sapesse, a proseguire e proteggere le sorti del Festival dopo  quindici  anni di lavoro indefesso; io che, oltre a Bruno Astori, sempre per chi non ne fosse al corrente, ero l’unica presente nello Statuto dell’associazione che produsse la manifestazione da sempre, l’ho tutelato da possibili prevaricatori che lo avrebbero snaturato o peggio cannibalizzato. E’ così. Chi ha davvero lavorato nel Festival, chi ha davvero prodotto vantaggio per il Festival, pensando solo ad esso, è rimasto a costruirne altri percorsi. Un obbligo morale, che solo ora riesco a vedere quasi risolto.

Nella prima versione del Festival Claudio G. Fava rappresentò l’autorevolezza, l’eleganza, la saggezza, l’ironia, l’esperienza, la cultura; Bruno Astori fu la mente, il motore, il propulsore, l’inventore e il creativo; il restante ruolo, il mio, gli cucì tutto attorno il tessuto dell’affidabilità, delle fila sempre recuperate, del successo degli speciali usciti sulle principali testate giornalistiche italiane tv, radio e stampa, sulle pubblicazioni internazionali, in tempi in cui non si conoscevano i volti dei doppiatori, tantomeno di quelli italiani.

Molti premi dedicati a questo settore, dopo anni di lavoro portato avanti da Voci nell’Ombra, hanno iniziato a spuntare a destra e a manca, ciascuno con la propria connotazione e ascendenza; e ancora corsi, accademie, scuole, altro. Ma è Voci nell’Ombra ad aver gettato quel seme, e in qualsiasi direzione abbia germogliato si è avuto un avanzamento, un progresso.

Ora il Festival Internazionale del Doppiaggio procede spedito, sempre per la sua strada, nell’ottica dell’obiettività, dell’approfondimento, della valorizzazione dei grandi professionisti del doppiaggio, della trasposizione multimediale, dell’adattamento, in primis nel contesto cinetelevisivo, e nel panorama audiovisivo a tutto tondo, fino al mondo radiofonico e dell’innovazione tecnologica, ma anche nel rispetto dei tanti appassionati dell’ “arte della voce”

Nella veste del ventennale arriviamo con un enorme sforzo, probabilmente non all’altezza di un grande Maestro e di un brillante creativo, ma con doti manageriali, sensibilità, attenzione per l’evoluzione, il progresso e la cultura, andando incontro alle esigenze di un settore in difficoltà per cui qualcosa è possibile fare, in un mondo alle soglie del 2020 in cui il cambiamento incede rapidissimo e senza tregua. Il valore aggiunto arriva dalla caratura dei giurati, dei presidenti di giuria e dei presentatori degli eventi, dai consulenti, da chi è vicino al Festival, dalla squadra organizzativa, dalla stima e dal supporto che dimostrano i preziosi sostenitori, da una rete che conta oltre un centinaio di collaborazioni, da chi tiene a questo Festival come un Patrimonio da non dissipare, con un ricchissimo palmares di oltre 260 premi e riconoscimenti assegnati fino a oggi.

Oggi con il Ventennale celebriamo non più le voci nell’ombra ma le stelle del doppiaggio italiano, ben distinguibili nella grafica del festival; il nome del festival resta questo perché ci ricorda la storia, le origini e il perché nacque. Venti edizioni di un Festival che ha dato attenzione ai professionisti del processo di trasposizione multimediale, li ha fatti esprimere ed ascoltare.

Ascoltare come audire, ma anche come soddisfare, esaudire. Quell’ascolto di cui tutti abbiamo bisogno, il cui strumento sovrano è la voce. E che  permette a tutti, supportata da parole, storie, opere di scrittura,  di  “vedere anche a occhi chiusi”.

Per me il Festival continua a essere il più assiduo compagno di pensieri e ragionamenti; il primo del mattino e l’ultimo della sera.

Tiziana Voarino – Direzione

 

Mi commuove sempre l’onesta perseveranza, ma Tiziana Voarino che ha legato al “suo” Festival anche la sua intelligenza, la sua dedizione, e quel coraggio da leonessa – così raro di questi tempi – per onorare degnamente la memoria dei suoi illustri amici scomparsi, mi colma di grande ammirazione. E dirle “ GRAZIE” é veramente poca cosa.

Elena Pongiglione

vedova di Claudio G.Fava